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s'insediano i malversatori dietro le onde dell'allegria,

le orchidee incupiscono il loro sorriso sotto strati d'asfalto.
non si sentono più le urla del castigo universale,
troppa é la cacofonia del dovere e la fauna piange l'arsura,

le gallerie si aprono sul nulla trasversale....

la comprensione dell'alfabeto di babilonia non tollera lo sbaglio,

un veliero porta doni rubati alle soglie del mondo

ed i pirati hanno perso il codice del senso fuorilegge.

ignobili e conditi di succo acido le derrate alimentari odorano di muffa

i nobili si contraggono gli intestini attorno all'ansia putrefatta

gli artisti gestiscono l'angoscia dell'essere.

lui lei e le rose bevono rugiada ubriacandosi dentro il vento

non finisce la sorpresa che inizia l'incognito.

uomini e donne,

bestie e pesci,

piante e fiori,

terra acqua e aria

rinchiusi nel garage universale

e condannati ad urlare la paura

si creano sotterfugi per non capitolare.

si inventa e si vive la resistenza al meno peggio

e si lasciano spirali di speranza per una lotta ad oltranza

 

   

  

  < > , 03.04.2005
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