s'insediano i malversatori dietro le onde dell'allegria, le orchidee incupiscono il loro sorriso sotto strati d'asfalto.
non si sentono più le urla del castigo universale,
troppa é la cacofonia del dovere e la fauna piange l'arsura, le gallerie si aprono sul nulla trasversale.... la comprensione dell'alfabeto di babilonia non tollera lo sbaglio, un veliero porta doni rubati alle soglie del mondo ed i pirati hanno perso il codice del senso fuorilegge. ignobili e conditi di succo acido le derrate alimentari odorano di muffa i nobili si contraggono gli intestini attorno all'ansia putrefatta gli artisti gestiscono l'angoscia dell'essere. lui lei e le rose bevono rugiada ubriacandosi dentro il vento non finisce la sorpresa che inizia l'incognito. uomini e donne, bestie e pesci, piante e fiori, terra acqua e aria rinchiusi nel garage universale e condannati ad urlare la paura si creano sotterfugi per non capitolare. si inventa e si vive la resistenza al meno peggio e si lasciano spirali di speranza per una lotta ad oltranza |