RUERAS (GR) 30 agosto 2003-09-19
13° alla mattina, 22° a mezzogiorno, fino alla caduta dei 9° fine pomeriggio.
La gente del piccolo paesino si appresta a partecipare, animare una festa che non è dichiarata negli intenti, o meglio, gli intenti sono confusi. Sembrerebbe che la festa (già battezzata �tradizionale� anche se era la terza in 15 anni) fosse rivolta agli emigrati del paesino. C'era un tiro al bersaglio con fucile ad aria compressa ed i bambini ed adolescenti si davano un bel da fare, incitati da parenti adulti (spesso il padre) a colpire un bersaglio. (w Guglielmo Tell?). C'erano gli immancabili brarwurst, cervela, e tante torte cucinate dalle brave donne. Molti bambini e qualche adulto dovevano scalare una pila di casse della birra che si autoaccatastavano sotto i loro piedi. Il più bravo riusciva a salire in alto restando in equilibrio sulle casse, toccava il cielo con un dito, sorretto ad una fune d'acciaio attaccata ad un braccio d'autogru e tenuta tesa dai muscolosi uomini del posto. Quando perdeva l'equilibrio cadeva salvato dall'imbragatura e le casse rotolavano sul piazzale attorniato dai curiosi. Giù in fondo alla vallata si stagliavano i silos dell'alptransit, graficamente ineccepibile nei suoi colori gialli i nastri trasportatori del materiale estratto dalle gallerie segnavano un disegno nella natura. L'organizzatore della festa dice di non avere nessun contatto con gli operai o gli alti quadri dell'impresa, e nemmeno danno fastidio. Non so in che termini abbia tratto questa riflessione! Penso che non abbia nessun pensiero attorno al problema dell'integrazione dei lavoratori in un paesino turistico, dove l'unica preoccupazione attorno all'immensa opera che collegerà nord-sud, è di strappare una stazione per i loro scopi di lucro-vacanziero!
Scrivevo questi appunti, posizionato in alto per rapporto a Rueras. Sotto di me a circa 500 m scorreva il fiume. L'ameno villaggio, era punteggiato da una profusione di bandiere che indicavano l'identità CH del territorio e davano una connotazione folclorica agli chalet adornati da gerani e rigorosamente in legno. Tutto era mantenuto a regola d'arte non tanto per una riflessione culturale ma per un attaccamento all'ordine e alla pulizia.
Sceso sul luogo della festa, sono stato investito dal suono del corno delle alpi che per quell'occasione, suonavano pesanti note nostalgiche.
L'atelier di PRO HELVETIA, ha suscitato poco interesse perché non è stato sufficentemente attrattivo per la mancanza di tematiche proposte. La gente si è limitata a riflettere che la galleria è un grande buco, che probabilmente faciliterà la comunicazione. Comunque visto che Rueras è un cantiere secondario è giusto così: anche il giornale rappresenterà-testimonierà la realtà delle cose e dei fatti. Gli abitanti della regione Surselva (come è trend globale attuale) lasciano la coscienza dormire senza causare nessun danno al sonno.