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....secondo la quale la libertà non è la ribellione, ma piuttosto la pratica di una fantasia senza limiti all’interno delle restrizioni imposte...
....questa non è una soluzione per la maggioranza, ma solo per pochi pidocchi di talento. Il maiale deve mangiare rifiuti per far carne. I pidocchi, senza sporcarsi, succhiano il sangue del maiale. Bene, quando si arrostisce il maiale, si bruciano anche i parassiti... perché sono stupidi. Avrebbero potuto saltar via in tempo e passare sulla testa dei macellai.....

da “Quando Teresa si arrabbiò con Dio” di Alejandro Jodorowski ed. Feltrinelli

 

 

TRAMONTI

E’ caduta una stella. La Bestia ha uno sguardo attonito. Lei, impudica, guarda. Lui mostra i denti. La Bestia sale il dirupo della paura. La stella ha ripreso la sua strada.
Tutto si é esaurito in un attimo.
Le maschere corrono tra l’allegria e l’angoscia, tra l’ubriachezza molesta e l’esibizionismo. Allegramente ma non troppo si assiste all’accoppiamento tra lecito e illecito.
Lui ha un piccolo scettro tra le mani ed un altro che gli pulsa tra le gambe, Lei porta una camiciola troppo corta dalla quale sfugge un ombelico decorato da un anello d’oro, sono separati da un fulmine incompreso.
Dopo mezzanotte, lo Gnomo montò sulle spalle di Lui.
La luna é un sottile squarcio nel nero-notte.
Arrivò la Papera e cambiò la notte in un manifesto atto a proteggere i nullatenenti. L’urlo d’angoscia si tramutò in grido di guerra, la donna guerriero impugnò il kriss malese e segnò i punti cardinali con il sangue donatogli dall’amico quadrupede.
I seguaci di un'arte fuorilegge recitano poesie maledette tra geometrie sfumate.
Lo spione controlla gli impulsi sessuali dei protagonisti del pianeta dell’amore e, rendendosi conto di essere impotente, diventa il guardone del regime. All’ombra di triangoli taglienti Lui e Lei si lanciano in un volo obliquo, incontrano la Bestia e riflettono sui sentimenti e sui tradimenti. Entrano nell’orrido sfidando un’arte fatale mentre oltre l’oscurità si rivelano degli esseri dagli occhi dolci vestiti di bianco e nero. Negli spazi di sculture in marmo si accarezzano i pretendenti della pace dei sensi, accompagnati dal canto di-segni-bambini.
Lui e Lei si divisero.
Lui iniziò a sudare sotto le ascelle e tra i peli del petto, la Bestia gli strattonò il cervello sussurrandogli di avere fiducia nell’inconscio. Lei si mise sulle strisce pedonali e pensò che, certe volte, la nitidezza e lo splendore del saggio dimorano nelle parole del folle.
Il cerchio, il triangolo e le fauci formano un quadro assoluto e rimandano la memoria nell’alcova del limbo. Lui e Lei vagano tra architetture sorte in paesaggi deturpati. La Bestia cerca nutrimento nelle cloache. Lo Stregone dagli occhi vuoti dona fiori di platino sotto la cupola dei presagi.
Lo Spione sta in guardia e cerca di ammansire gli adepti degli Adoratori del Sale.
Lui, Lei e la Bestia si ritrovano nelle trincee della superstizione e si scambiano gesti affettuosi. Sentono ansimare l’universo impegnato a schivare meteoriti che sbucano dall’infinito.
Gustano sulla pelle la brezza che sale dalla china del sogno, si mettono il cuore in pace e vanno oltre lo sguardo...
Laggiù nella valle si ode un lieve belato...
E’ l’alba...


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

      

 

 

 
  < > , 30.05.2003
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