IPOTESI PER UN’UTOPIA
Percorso pittorico
“Ipotesi per un’utopia” si svolge nello scenario dell’immaginazione.
Una folle corsa palindroma sul percorso della mia memoria e delle mie esperienze vissute, stravolte, reinventate e l’incontro con diverse/i compagne/i di viaggio.
Qualcuno mi ha sussurrato che di fronte al succedersi degli eventi contemporanei,
anche gli dei sono diventati atei, perciò ho rinfrancato la mia assenza dai domini della fede. Ironizzando con il linguaggio di chi vende eccellenza a sbafo, di chi ottimizza il rendimento e massimizza la procedura, mi esprimo con la creatività e la fantasia invece di avvilirmi. Ho creato una fiaba che potrò comporre in spazi scelti e nei quali mi sento accolto con tutto il mio circo e il mio corpo.
L’azioni sceniche, muovono idee, scenari e situazioni che svelano i paradossi dell’arte e della società contemporanea intersecando musica, testi e immagini con la pittura come fulcro centrale dell’azione.
“Ipotesi per un’utopia” è Il gioco dell’arte e un teatro diffuso sull’arco della vita.
nando snozzi 2018
“Ipotesi per un’utopia” è il completamento di una trilogia in cui l’interazione di diverse forme creative ha reso visibile l’idea
che l’arte è il regno del possibile. (N. Snozzi)
È quanto afferma l’Artista nell’enunciazione e nella declinazione del percorso di ideazione e realizzazione dell’immane progetto.
E noi, ‘Stranieri in cerca di patria’, lo abbiamo seguito nel temerario viaggio,
consapevoli di rincorrere sogno e desiderio al fianco di un condottiero capace
di affrontare le visioni senza fine con l’incessante azione dell’arte.
Nel manifesto di intenti di Ipotesi per un’Utopia l’Artista afferma che essa rappresenta il compimento della Trilogia delle Ipotesi, progetto e percorso che ci accompagna e abbiamo seguito nel dipanarsi di più lustri.
Memori del continuo fluire della narrazione della commedia della vita che l’Artista propone, ci siamo posti davanti all’opera pittorica in atteggiamento di dialogo, abbiamo visto e ascoltato il racconto urlato della miseria umana, il dubbio assillante che lo pervade, l’ironia nel fustigare la banalità della menzogna, la libertà di riconoscere contraddizioni e velleità donchisciottesche.
Abbiamo riconosciuto la nostra ambigua realtà di ossimori viventi.
Nella veste di compagni di viaggio, ci accorgiamo che il compito affidato vincola e impone il coinvolgimento diretto, sia che chiami a ‘dire’ dell’opera, sia che chiami ad essere ‘dentro’ il progetto nel suo continuo svolgersi di illuminazioni, deviazioni, esplosioni e sconfinamenti….
Antoni G. Pirisi 2018