La prima volta che abbiamo fatto l’amore
l’abbiamo fatto gentilmente,
come certe piogge estive
che bagnano gli impermeabili
dei bambini felici.
Le tue gambe
ricoperte dal polline d’aprile;
i tuoi seni esausti
due grosse mosche riverse.
Poi ti ho fatta voltare
(come una frittata venuta male).
La tua schiena era una fossa.
Ti ho raccolto i capelli
come si fa con i morti
e li ho tenuti forte
come l’altalena,
la bambina
dagli occhi da cornacchia.
Sono scivolato
nella calda medusa oscura
e poi l’ho visto:
dipinto sulla nuca,
appena sotto l’attaccatura
dei capelli:
il codice a barre.
L’uomo dalla testa di stella
era finalmente tornato,
tornato a prendermi.
Andrea Bianchetti 2014