Lorena Massari Baranzini partecipa all’attività dell’atelier Attila da dieci anni e ha sommato questa esperienza con il suo potenziale creativo che è innato in lei.
Durante il suo percorso ha sperimentato stili e tecniche diverse per poi fissare quello che gli si addice. Lavora e si impegna collegando sensi ed immagini e lasciandosi sorprendere da quello che l’immagine stessa gli suggerisce. Sembra quasi che è in un colloquio costante con ciò che la sorprende e porta avanti un suo fare artistico ed estetico che la tiene in bilico e la stimola sull’avventura della pittura.
Ha allestito una mostra dal titolo:
Soltanto il tempo veramente scrive… (Valerio Magrelli)
Renzo Baranzini suo compagno di vita ha espresso alcune considerazioni sul suo lavoro:
Lorena Massari Baranzini è artista poliedrica che passa con disarmante facilità dal materico al pittorico, dal figurativo all’astratto rincorrendo l’utopia della sintesi tra i due, scorrendo l’attimo che ha un valore infinito!
Il tema non è la donna in quanto tale ma la sua evoluzione, il segno del tempo che la accompagna nel percorso della vita, la sua condizione mortificata dalla società. Da bambina limitata nella sua libertà, da giovane oggetto pubblicitario, da anziana commiserata o ignorata. E’ una denuncia sul binomio donna-tempo, sulla scarsa considerazione che «il tempo continua ad abitare il nostro pensiero quotidiano, come un’evidenza, e a modellarlo» (F. Jullien); e quindi a misconoscere che « non bisogna passare il tempo, bisogna invitarlo dentro di noi » (W. Benjamin) .
Nei dipinti in mostra, l’espressività e la forza della bellezza non hanno tempo; anzi, nelle rappresentazioni dell’anzianità, bellezza e dignità esplodono in visi dove si legge la sintesi della vita. Come nelle «quattro stagioni» vivaldiane le varie età della donna assumono la stessa potenza, pari dignità.
Accettare e amare la metamorfosi dell’essere è la grande conquista che permette di cogliere che «ogni attimo ha un valore infinito» (Goethe).
Io riflettendo sul suo lavoro penso che Lorena Massari Baranzini dipinge impiegando un’estetica rispettosa dei sentimenti che esprime con l’immagine. Un mondo tutto al femminile, che esprime un’ammirazione per la «donna-madre» pari al timore che il maschio ha sempre avuto di lei e alla sua in-capacità di comprenderla. L’immagine della sua pittura è limpida e poetica parla all’umanità per capirsi con l’universo. La pittrice impiega l’arte come una barricata contro la noia istigata dal piagnisteo collettivo e per riconquistare il tempo sottratto alla vita dalle costrizioni del perbenismo. La matrice della sua pittura è data dalla riflessione che vive quotidianamente di fronte alla proliferazione dell’uso consumistico dell’immagine femminile in modo pornografico e subliminale a scapito dell’intelligenza e della grazia.
L’esposizione è allestita a capitoli che dichiarano il percorso passato e pone lo sguardo in modo diverso sul tempo che resta.
Nando Snozzi 2013