AMODOMIO
NADIA ROCCHINI applica il colore sul supporto scelto con il ritmo che l’istinto gli suggerisce. Le figure rimangono nell’ombra tra le stesure dei toni e la direzione che il movimento del segno esige. I soggetti ed i racconti in immagine sono in bilico tra la sorpresa e il fatto imprevedibile. L’impasto dei colori è “casualmente scelto” e rivela il carattere eclettico di Nadia nell’approccio con la creatività, che si situa nei luoghi “dell’art brut” con stimoli che richiamano la matrice espressionista della pittura. Infatti, il titolo che ha applicato alla sua mostra è “AMODOMIO” un titolo rivelatore del suo fare e del suo essere. Le immagini che dipinge richiamano paesaggi ricamati tra lo psichedelico e l’onirico dove sono incise le rughe della terra e gli squarci del cielo o figure in trasparenza che alludono ad etnie e razze che subliminalmente sono trasmesse quotidianamente in modo virtuale o dietro l’angolo, appena di fianco al passaggio dell’essere umano.
Nadia è sensibile alle deambulazioni del corpo e della mente in uno spazio dove la creatività dona un equilibrio per sorreggere i divari delle strade della terra madre. Leggendo il titolo che Nadia ha dato ai sui lavori anche la sua lettura abita lo spazio dell’inconscio e tra zampilli chimere movenze danze ardore nobili e barlumi nell’ombra Nadia mi ha confidato che realizzando questa mostra ha esaudito un sogno… ebbene per realizzare un sogno bisogna svegliarsi e lei l’ha fatto in tempo…