LORENA E LE SUE ANIME.
Signore e Signori lo spettacolo continua oltre i riti metropolitani e i terreni controllati. È una dichiarazione d’intenti che Lorena Massari Baranzini manifesta con l’installazione proposta negli spazi dell’Atelier Attila. Racconta storie con un flusso di idee che supportano oggetti fantastici e tavole disegnate, come se fossero contenitori di miraggi e visioni di un mondo altro dove i protagonisti non sono sottomessi a nessuno e godono di un’immunità che solo la creatività può donare.
Il viaggio che Lorena offre percorre il tempo dei nativi digitali e degli adulti analogici. Alle due categorie di persone ogni tanto mancano i punti di riferimento perché sconfinano in territori vasti di ombre e sotterranei, in pianure squallide e spazzi urbani strapazzati dalle speculazioni.
Lorena presenta un luogo installato con una manualità fantastica e squillante. Gli interpreti sono oracoli e chiosatrici, straordinarie donne e spose volanti che uniscono razze diverse. Guerriere e gladiatori, gladiatrici e guerrieri condividono un’arena che separa gli ammiratori in fanatici e fedeli. Un’arena che scompone e unisce scene di costume e di sesso, papaveri e storie del bosco con i toni bianconeri di un universo grigio macchiato di rosso.
Le effigie che fissa su supporti di mesonite si leggono come immagini di uno schermo di un televisore spento. Figure confuse, figure come ombre, figure come riflesso del reale. Si immaginano le oscurità in movimento che, messe lentamente a fuoco, adagio e nutrono l’immaginazione dello sguardo di chi guarda.
Ed ecco un nativo americano che si appoggia al suo cane per sbirciare l’occhio della luna che ammicca al cigno che sfugge dal “Bicheco” che cerca la perla nera persa dalla conchiglia che abitava sul quarto di luna mentre farfalle e uccelli intonavano una sinfonia con le note del battito delle ali e con squittii mattutini.
O ancora, il disegno si compone di linea bianca che diventa un mago, cacciatore di conigli che incontra un’architetta che ama disperatamente Soutine e ha come guardia del corpo un coccodrillo danzante.
Lorena Massari Baranzini usa una tecnica pittorica supportata dal caso. Dal caos delle macchie, che si stabiliscono dentro la pittura che stende, si lascia suggerire le storie che racconta in immagini. Plasma macchie e sfumature, segni e linee che miscela in funzione della sua fervida fantasia. Sceglie materiali e oggetti e costruisce il suo circo dei sensi e dei non sensi.
Usa la sensualità proficua della femminilità e la lettura trasparente dello stravolgimento del mondo per costruire la sua giostra della vita, che legge e sperimenta nel quotidiano. Unisce grottesco ed eleganza d’esecuzione per presentare un teatro dove l’essere umano diventa presente nella sua fragilità. La figura umana è disarcionata dalla sua posizione prestabilita e sfugge ad un controllo obbligato dalla logica, molte volte abusiva.
Lorena crea un universo parallelo con il suo popolo tridimensionale.
Le figure create – in filo di ferro alcune e con cartapesta modellata altre -, espongono una visione cosmopolita e universale di un territorio che sembra lì vicino, dietro l’angolo, ma che allo stesso tempo esplora i quattro punti cardinali.
I personaggi escono dallo stesso utero-latta e diventano uno e tutti.
Dalla sposa alla giornalista, dall’amante alla ballerina, dalla violinista alla fanciulla piccola e nera, la narrazione scivola e incide il pensiero comune in un divertente e triste, ironico e scavezzacollo momento di sosta. I Personaggi che simbolizzano ricordi, sensazioni e pulsioni scatenati dall’oggettistica che Lorena trova e scopre qui e altrove indossano ognuno un carattere proprio. Prese elettriche diventano corone, chicchi di caffè si tramutano in capelli riccioluti, lamiere arrugginite adornano colli di regine senza regno. La Mostra è un’installazione che occupa un percorso dove “Madame la Maitresse” e i sui amici indossano sopra la cartapesta le visioni di Morfeo e i luoghi della mente, lasciando lo spazio per stupirci di quanto lo sguardo spettatore può diventare complice di un viaggio della fantasia! Lo spettacolo continua….
Nando Snozzi 2016