ABITAZIONE FRITZ RUSCH E JAQUELINE RUEDIN BREGANZONA.
PITTURA MURALE, ACRILICO SU POLVERE DI MARMO E CEMENTO
680 X 280 CM
LE TRE SIRENE CHE SONO QUATTRO
Il principe Fritz Von Rusch in accordo con la principessa Jaqueline Von Ruedin mi hanno intrigato con una loro proposta tra il divertente e l’impegnativo, cioè di dipingere una storia dentro il loro castello e quindi io come artista-giullare di corte mi sono messo all’opera. Nella mitologia della mia pittura esistono due correnti: quella con l’immagine di matrice espressionista dedicata alla lettura del dramma della terra-madre e quella di matrice surreale-espressionista dedicata alle favole ironico-fantasiose. Questa pittura murale fa parte del secondo filone.
Allora… c’erano una volta quattro esseri umani di alto lignaggio che facevano parte degli abitanti della collina di un paesaggio che non c’è più ma é diventato altro.
A dipendenza di chi guarda possono essere femminili o maschili e interpretare dei personaggi sciamanici e un po’ guerrieri o esseri umani non sottomessi a nessun ordine e padroni della loro vita e delle loro decisioni e scelte.
(li ho dipinti come personaggi con una elevata parte femminile che chiamerò le tre sirene anche se sono quattro come i 3 moschettieri che in effetti erano 4…. ma questa è un’altra storia).
Le 3 sirene che sono 4 pensano e propongono situazioni attorno alla poesia e alla musica e abitano dentro i fiori e le piante del parco del castello del principe fritz e della principessa jaqueline. Si animano solo nella fantasia e nel pensiero di chi riflette, guardandoli con uno sguardo curioso.
È un racconto unico e multietnico dentro le atmosfere percepibili nello stato d’animo della coscienza dello spettatore.
Sono personaggi che, a dipendenza di una pazza meteorologia, escono dal sottosuolo o scendono dai cieli, assieme ad animali giocattoli e animali amici in uno spazio senza tempo. Soggiornano tutti in un’architettura indefinita, creata con i campi tonali del colore.
Il gallo cedrone, un po’ giudicante, si sta convertendo ad una disciplina più libera e si sta innamorando della sirena dal cappello a 4 livelli e l’ha eletta attrice del suo sogno. La sirena è orgogliosa di suscitare l’attrazione di un notabile e spera in una sua conversione verso idee più libere da vincoli fasulli.
I fiori della passione con i cuori variopinti emanano una fragranza che inebria la tigre bianca che è la mascotte del dipinto e che rimane dentro l’alcova celeste e continua la sua ascetica vita.
La sirena dal cappello a due punte ricurve sussurra le silenziose parole della telepatia per contribuire alla creazione della storia, alimenta i misteri districandosi dentro i ricordi della sua discendenza.
La sirena dal cappello a due punte laterali e lama centrale con romboide giallo e la collana gialla con triangolo rosso, domina con uno sguardo centrale e il sorriso appena accennato, una platea in movimento. Protegge il saltimbanco di corte, un po’ palestrato e portatore di fiore, amico dell’animale robotico che cerca acqua al guardiano del parco, un uomo che era stato marinaio nei mari di un altro mondo, e che ora, in pacifica quiescenza, scruta il tempo che resta con serafica fede.
La sirena dal cappello tondo riflette. Pensa a cosa stanno meditando i possessori degli sguardi che si posano su di lei dalla prospettiva reale del qui ed ora.
Si lascia sorprendere ogni volta e partecipa le sue riflessioni ai suoi compagni d’avventura che vivono nel dipinto, espone la sua lettura del quotidiano, evidenziando tesi temi e testimonianze dettate dall’autorevolezza che ha accettato di assumersi.
I due cani dallo sguardo languido un po’ malinconico stanno aspettando che il lupo esca dalla tana per scoprire la qualità dell’amicizia che esiste dentro il regno della fantasia e della contemplazione, e per partecipare alla composizione teatrale del dipinto.
A ogni solstizio (il giorno più lungo o il giorno più corto) e ad ogni equinozio (quando il tempo della notte e il tempo del giorno sono uguali) gli attori del dipinto hanno la tradizione di cambiare posto. Questa trasformazione però è visibile solo per chi fa volare la propria fantasia e si inventa la propria storia…
Tutti loro, gli abitanti del murales, si stanno chiedendo da tempo cosa c`è nel baule del principe che staziona da sempre, quasi dentro il loro territorio….
Io penso che tutti loro guardando noi che li guardiamo si facciano sempre delle belle risate e vivano tutti felici e contenti.
nando snozzi, agosto 2017